CRISI DI GOVERNO: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

da | 20 Lug 2022 | News, News Medicina Generale

CRISI DI GOVERNO: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE

Quanto sta accedendo in queste ore, indipendentemente dallo scenario che si paleserà nei prossimi giorni, mette a fortissimo rischio tutte le proposte di riforma della formazione medica nonché di riforme generali dell’assetto dell’assistenza territoriale.

Abbiamo parlato negli ultimi 2 anni delle riforme Castellone (5S) e Boldrini (PD), nessuna delle quali ha entusiasmato i MMG in quanto trattavasi essenzialmente di sanatorie universitarie che si concentravano esclusivamente sull’inquadramento contrattuale ed organizzativo in luogo dei contenuti.

Abbiamo visto un PNRR (ed un conseguente DM77, quello delle “case di comunità”) impostato dal governo Conte, avviato dal governo Draghi ed ora che sarà attuato non si sa da chi ma che col passare dei mesi ha accumulato critiche praticamente da tutti coloro che saranno chiamati a lavorare nel territorio così disegnato.

Siamo entrati nel ricambio generazionale della Medicina Generale, con decine di migliaia di MMG sulla via del pensionamento nei prossimi 3 anni e con un’ulteriore accelerazione dovuta al burnout.

Assistiamo ad un effetto “fisarmonica” del finanziamento del SSN (da cui derivano direttamente i fondi per i contratti, le borse, gli incentivi ecc..) che con l’invasione russa dell’ Ucraina ed i cambiamenti geopolitici che ne conseguono è passata in 6 mesi da un fase espansiva ad una restrittiva.

Proprio questo ultimo fattore rappresenta probabilmente la chiave di lettura cui sarà necessario leggere il futuro, indipendentemente dal governo che arriverà e dai risultati elettorali. La sfida della sostenibilità di un SSN in un contesto in cui le risorse saranno sempre più scarse e la popolazione sempre più bisognosa dal punto di vista sanitario.

Per fare le riforme importanti (come quelle riguardanti la sanità, a partire dalla formazione dei medici), dunque per cambiare le leggi dello stato, servono governi stabili, con maggioranze solide ed affidabili.

Negli ultimi 3 anni, ed è testimone chi il CFSMG lo ha terminato prima del Covid, il corsista MMG è passato dall’essere all’ultimo posto della graduatoria degli incarichi di sostituzione di CA ove elemosinava qualche mese di guardie ad essere ormai quasi un massimalista a tutti gli effetti dal primo giorno di corso. Un cambiamento violento, velocissimo rispetto i tempi della burocrazia Italiana, che ha aperto il discorso sulla formazione-lavoro in maniera “integralista” ma necessaria, data l’eccezionalità ed il ritmo degli eventi che si sono sommati in così poco tempo.

La campagna elettorale non è partita oggi, c’è sempre stata. Adesso entra in una fase iperacuta in cui ne sentiremo di tutti i colori. Da parte nostra c’è la massima disponibilità a lavorare con chiunque abbia voglia di mettersi politicamente in gioco sui nostri temi, purché si parta da alcune semplici basi che sono mancate nella maggior parte delle interlocuzioni politiche che abbiamo avuto durante la pandemia: RISPETTO per il ruolo Medicina Generale, CONOSCENZA riguardo il suo funzionamento e la sua organizzazione, ASCOLTO E COINVOLGIMENTO per i MMG, in formazione e non, nelle programmazioni e nelle decisioni.

Noi siamo e ci saremo, con la consapevolezza che il mondo cambia sempre più velocemente e con l’auspicio che le urne archivino definitivamente taluni personaggi che in un momento storico come questo non si fanno scrupoli a farci saltare nel buio